Domani Nano comincia le scuole elementari. Pacca sulla spalla e buona fortuna figlio mio, direte voi. Invece no: nella Germania delle relazioni fredde raccontate da chi qui non è vissuto, il primo giorno di scuola primaria è un momento importantissimo, sentito e celebrato.
Lui e io facciamo fatica a mettercelo in testa e arriviamo al giorno prima del primo giorno con la lista dei materiali completata già da fine Luglio ma con la tradizionale Schultüte piena a metà. I giorni scorsi sono stati pieni di appuntamenti e cambiamenti, dall’inizio dell’Hort ai 2 chilometri di strada (effettivi, non ipotetici) che ha imparato a camminare da solo con gli amici la mattina presto, fino alla riunione genitori di ieri sera.
Nano continua la tradizione di famiglia, sarà in 1a B, come la mamma, il papà e lo zio, se non ricordo male anche i nonni. Domani il programma prevede una cerimonia in chiesa, poi una cerimonia a scuola, poi 45 minuti della prima lezione e poi a casa. Le famiglie al completo, nonni, zii, fratelli, partecipano in massa, mentre noi saremo solo in tre, perfino i fratelli abbiamo deciso di lasciarli al Kindergarten e offrire al primogenito una giornata dedicata. E’ una scelta controcorrente che ha scatenato sguardi sorpresi: “E cosa fate poi? Come passerete la giornata?” Non abbiamo organizzato nulla, perché non ci abbiamo pensato. Dopo essere caduta dal pero, ho deciso che andremo prima a pranzo insieme da qualche parte e poi in un negozio a comprare un Lego commemorativo.
Non solo è un ripiego il pranzo, lo è anche la visita al negozio di giocattoli, perché sarei dovuta andare a comprare il Lego oggi ma ho molto lavoro da sbrigare e mi avvalgo della facoltà di tramutare l’esigenza in attività ludica celebrativa.
Perché adesso, ditemi voi, ricordate il vostro primo giorno di prima elementare? Mia madre c’era, mio padre sostiene di essere stato presente, ricordo che hanno chiamato le classi e ricordo i banchi quadrati e la bambina seduta di fianco a me coi capelli voluminosi, ancora oggi una cara amica. Per quanto i miei genitori dessero una grande importanza alla scuola, non ci sono stati regali, feste, nonni o bisnonni. “Bene,” “brava” e fine.
Adoro festeggiare ma in questo caso trovo il sistema un tantino stressante per tutti, anche per il mio Nano che lo stress lo regge poco. E tutte ‘ste cerimonie collettive, tutto questo sottolineare l’importanza, e chi ha la Schultüte più bella, più ricca, più piena, le foto commemorative singole e di classe. Mi sembra troppo… ma mi riservo di scrivere in dettaglio come è stata la giornata. Sono agitata anche io.
Da una maglietta: Episode II “Kindergarten, DAS WARS. Möge die Schule mit dir sein”.